Il concetto di acidità spesso evoca l’immagine di un prodotto aggressivo da evitare. Nel campo estetico, c’è ancora confusione su questo argomento, quindi esaminiamo attentamente questa tecnica di esfoliazione.
Il peeling chimico mira a rinnovare le cellule attraverso l’esfoliazione mediata da agenti chimici. La pelle del viso subisce un ricambio cellulare grazie a specifici acidi selezionati per questo trattamento dermo-estetico.
Il processo di esfoliazione chimica richiede precisione e varia in intensità a seconda che sia eseguito in un centro estetico o in uno studio medico dermatologico. Il trattamento in cabina è indicato per affrontare imperfezioni superficiali, e gli acidi agiscono chimicamente rompendo i legami tra le cellule. L’intensità di questa azione dipende dal pH della soluzione e dalla durata dell’applicazione sulla pelle.
Gli acidi utilizzati dalle aziende cosmetiche sono principalmente derivati dalla frutta. L’acido malico si trova naturalmente nelle mele, l’acido tartarico è ospitato nell’uva, l’acido glicolico proviene dalla canna da zucchero, l’acido mandelico si trova nelle mandorle amare, mentre l’acido citrico è presente negli agrumi, e così via.
Gli effetti degli alfa idrossi acidi sulla pelle includono la riduzione delle rughe, la levigazione delle cicatrici da acne, il ripristino dell’equilibrio sebaceo, l’azione astringente sui pori dilatati, lo sbiancamento delle macchie cutanee, il supporto nella riduzione delle smagliature e la conferita luminosità alla pelle. Queste sostanze, siano esse di origine naturale o sintetiche, si prestano bene ai trattamenti peeling, stimolando il rinnovamento epidermico e favorendo la produzione di collagene.
Questo tipo di peeling è particolarmente adatto per pelli grasse, specialmente quelle asfittiche, consentendo al sebo di fluire più facilmente e prevenendo la formazione di comedoni e foruncoli. Gli acidi della frutta sciolgono i legami tra le cellule morte e vive, facilitando l’eliminazione di ciò che ostruisce l’epidermide. Grazie alla loro struttura molecolare di dimensioni ridotte, penetrano in profondità, permettendo ai fibroblasti di promuovere la formazione e la riparazione delle fibre di collagene ed elastina.
L’acido mandelico, un alfa-idrossiacido ottenuto dalle mandorle amare, è utilizzato in peeling delicati, agendo con dolcezza sulla pelle per favorire il rinnovamento cellulare. Questo acido presenta vantaggi significativi, come l’assenza di problemi legati all’iper-pigmentazione, rendendolo adatto per tutto l’anno, comprese le stagioni primaverile ed estiva.
Particolarmente indicato in estate, prepara la pelle all’esposizione al sole e funge da uniformante della grana cutanea, contribuendo a una migliore abbronzatura. Nonostante il suo impatto sul ricambio cellulare e sull’esfoliazione, l’acido mandelico non provoca fastidiosi effetti collaterali come bruciore e arrossamento. Inoltre, agisce in modo preventivo contro il foto-invecchiamento, rendendo la pelle più resistente e meno sensibile ai raggi UV.